Green book di Peter Farrelly – Recensione

Tutte le immagini appartengono a Innisfree Pictures, Participant Media, Wessler Entertainment, DreamWorks, Eagle Pictures e Universal.

È un film rotondo, sì un film rotondo e pieno, ti avvolge a 360 gradi, ti coccola, ti accompagna attraverso una completa gamma di emozioni. Ne ricordo pochi di film così, mi vengono in mente “ Forrest Gump”, o “ Quasi amici “, sono quelle pellicole che ti fanno piangere, ridere di cuore, ti innamori dei personaggi, della loro purezza e autenticità, ti fanno pensare e, soprattutto, sperare. Viggo Mortensen (candidato agli Oscar e ai Golden Globe 2019 come miglior attore protagonista per questo ruolo) è un meraviglioso coatto, un Tony Baretta, un vero uomo da marciapiede, semplice, ignorante e figlio del suo vissuto, di mezzucci e intrighi per sopravvivere.

Rimane senza lavoro e viene assunto come autista di un talentuoso musicista di colore per accompagnarlo in una pericolosa tournée negli stati segregazionisti del Sud. Maershala Ali (candidato agli Oscar  e ai Golden Globe come miglior attore non protagonista per questo ruolo) interpreta il pianista, un genio che deve fare i conti con il colore della sua pelle, ricco e famoso ma vittima del razzismo bianco ma anche della diffidenza della sua razza che non si riconosce in lui, che lo trova strano, lontano e presuntuoso. Un uomo tormentato e solo che cerca il suo posto nel mondo. Le buone maniere, gli atteggiamenti affettati e per bene del musicista Don Shirley si scontreranno con i modi rozzi e ruvidi di Tony Lip. L’esplosione genererà un’amicizia forte e profonda, la vicinanza e la conoscenza l’uno dell’altro creeranno comprensione, tolleranza e supereranno ogni pregiudizio. Un road movie nella splendida natura degli sterminati campi del sud, il tema del viaggio che ancora una volta ci fa vivere la trasformazione di due uomini che imparano a viversi nonostante le vite agli antipodi, di due anime belle.

I due attori sono immensi, uno divertente, affamato e travolgente, l’altro intenso, struggente e pieno di tristezza. Da non dimenticare la stupenda presenza di Linda Cardellini, la dolce Dolores, moglie incantevole di Tony e donna intelligente e piena di cuore. I suoi occhi lucidi sono artefici del momento di massima commozione, la sua febbrile attesa delle lettere del marito è tenerezza infinita. Il cibo ha un ruolo importantissimo, diventa una metafora della vita, un uomo insaziabile verso un altro misurato e represso, una donna che cucina dando sfogo al suo amore, un posto al ristorante rifiutato, l’armonia e l’allegria di una tavola imbandita, ogni momento saliente è accompagnato da un piatto. Sono uscita dalla sala dopo aver riso, ma davvero molto, dopo essermi arrabbiata, dopo aver provato amore, frustrazione, dolcezza, malinconia, tristezza e aver versato qualche lacrima di gioia sugli occhi di Dolores che non rispecchia il suo nome. Sono tornata a casa … piena d’amore e con una voglia pazza di pollo fritto.

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